Uno o due moduli formativi (8/16 ore)
Outdoor Learning: Ambienti d’apprendimento all’aperto
L’incontro è finalizzato ad approfondire il tema dell’Outdoor Learning ed incoraggiare approcci inclusivi, innovativi e creativi sia per lo sviluppo professionale degli insegnanti, sia per favorire nei bambini le competenze di base e trasversali (capacità comunicativo-relazionali e collaborative, problem solving, pensiero critico…) attraverso attività pratiche in contesti autentici. Secondo le ricerche, tale approccio è favorito da un insegnante che sostiene la motivazione ad entrare in rapporto sia con l’entourage sociale che con gli ambienti urbani e naturali, in un clima di benessere
Alla scoperta della metodologia Outdoor Journeys
La proposta formativa intende presentare la metodologia dell’Outdoor Journeys, ideata dal canadese Simon Beames con l’illustrazione di tutte le fasi di svolgimento e attuazione del percorso: 1. uscite a piedi sul territorio, 2. la fase di scoperta, 3. la formulazione e classificazione delle domande, la ricerca in gruppo e 4. la successiva restituzione degli apprendimenti. Verrà illustrata la realizzazione del progetto, i tempi ed i modi di svolgimento, attuato da anni nella scuola primaria Terzani di Marano.
Primi passi per lezioni all’aperto
Come organizzare una lezione all’aperto? Quali strumenti e quale equipaggiamento sono utili? Quali sono nel territorio gli spazi adatti in termini educativi? A volte iniziare è difficile e passare dalla teoria alla pratica può essere complicato. Il modulo ha l’obiettivo di accompagnare gli insegnanti nella pratica all’aperto a partire da esperienze dirette per confrontarsi con nuove prassi e nuovi sguardi.
La gestione della classe e l’educazione socioaffettiva a scuola
Il modulo si concentra sullo sviluppo delle competenze trasversali e sui seguenti obiettivi: autonomia, responsabilità, consapevolezza emotiva, capacità di scelta. Le problematiche tra gli alunni sono in aumento, la gestione delle emozioni e delle differenze sono ormai un problema all’ordine del giorno. Si possono però dare degli strumenti, fare dei laboratori perché gli alunni affrontino il duro lavoro del crescere con maggiore serenità. Il tempo del cerchio, i laboratori sulle emozioni, le storie che fanno crescere e pensare sono strumenti utili e permettono di, per usare il titolo di un libro ormai classico, “star bene insieme a scuola”. Queste attività, tra l’altro, sono utili per la prevenzione di problemi quali il bullismo e la dispersione scolastica.
La piacevolezza nel ben-essere dell’apprendimento
Il modulo approfondisce il concetto di piacevolezza attraverso due focus principali: 1) quanto la piacevolezza influisca sulla qualità dell’apprendimento in termini di introiezione dei contenuti e capacità di applicazione trasversale degli stessi; 2) quanto la piacevolezza passi dal lavoro di cura del benessere di chi vive il processo di apprendimento (nella dinamica relazionale e sociale adulti-bambine/i o tra pari e attraverso l’ottimizzazione delle possibilità del setting educativo-didattico.
Per stare bene a scuola
Agitazione motoria, inibizioni, difficoltà di attenzione e di apprendimento sono solo alcune delle espressioni di un disagio che la pandemia ha originato e/o acuito ma che già da tempo il mondo della scuola rileva come in crescita. Quale significato darvi? Come può l’adulto educante accoglierlo e rispondervi in modo efficace senza sviluppare il proprio disagio educativo? Lo spazio aperto e i suoi potenziali si mostrano come occasioni privilegiate per facilitare l’elaborazione di emozioni e consapevolezze e restituirle alla buona qualità dell’apprendimento così come allo “stare bene a scuola” di bambini e insegnanti. Solidi riferimenti teorici, buone prassi e riflessioni congiunte ne orienteranno la ricerca condivisa.
Fuori dalla porta, dentro la relazione
Nell’ottica della continuità di senso e di pratiche tra esterni ed interni i BEN (Bisogni Educativi Naturali) sono il punto di partenza per una riflessione condivisa attorno a ciò che favorisce o limita la buona qualità degli apprendimenti e della relazione (con l’adulto, con i pari). L’osservazione dei bambini nei momenti spontanei e strutturati diventa essenziale alla riflessione ed elaborazione di strategie educative efficaci. A partire dagli elementi teorici di base tipici dell’approccio e dell’osservazione psicomotoria il modulo intende: approfondire il potenziale educativo, preventivo, inclusivo dell’educazione all’aperto, sostenere l’utilizzo consapevole di spazi, tempi e materiali all’aperto offrire strumenti pratici per la strutturazione di prerequisiti di apprendimento quali: ascolto, autoregolazione emotiva, competenze intersoggettive, attenzione, motricità globale e fine, organizzazione spazio/temporale, del pensiero e del linguaggio.
Oltre la soglia: didattica ludica all’aperto
Durante questo modulo i partecipanti sono invitati a vivere in prima persona la didattica ludica in giardino e nel territorio. Si svolgeranno attività ludiche e giochi che attraversano i campi d’esperienza e le discipline: pratiche che possono essere riproposte ai bambini. Si rifletterà sulle metodologie per gestire una didattica ludica all’aperto nella prospettiva di cogliere e rilanciare le idee inaspettate dei bambini. PS: qualora fosse possibile, si possono prevedere momenti di affiancamento con videoriprese dei bambini. Un materiale (ad uso interno) che verrà montato in brevi video da condividere con il gruppo di lavoro e con i genitori. L’intento di questa modalità è lasciare un materiale video alla scuola, sostenere alleanze con le famiglie e potenziare innovazione didattica.
Chi gioca fuori trova un tesoro!
Ok, d’accordo farli giocare, valorizzare il corpo, l’azione – sappiamo che fa bene – ma a un certo punto poi, si deve lavorare, apprendere e strutturare competenze!…O ancora: Io non li porto volentieri fuori a giocare perché poi non controllano le emozioni e non sanno organizzarsi usando bene spazi e materiali… Le posizioni espresse da questi pensieri sono legittime se, non conoscendo il nesso profondo tra gioco e qualità dell’apprendimento, si pensa di dover necessariamente scegliere tra giocare e imparare. Vi è tuttavia una possibilità altra. È infatti comprovato come il gioco spontaneo in esterno sia un’occasione privilegiata per la strutturazione dei prerequisiti di apprendimento. Vi è dunque una via virtuosa che porta dal gioco spontaneo all’aperto all’apprendimento e alla didattica, dal cortile all’aula e viceversa; ad indicarla sono solidi riferimenti teorici, buone prassi e riflessioni condivise.
Experiential learning, Attention Restoration Theory e introduzione alla Biofilia
Il modulo ha l’obiettivo di accompagnare l’adulto in un percorso di apprendimento esperienziale per permettergli la comprensione, attraverso l’esperienza diretta, del valore per l’infanzia di un apprendimento che unisce pensiero, emozione e AZIONE e che attinge nozioni pratiche dalla natura. Si presenteranno alcune esperienze che permettano agli insegnanti di scoprire il grande valore del learning by doing in natura, come funziona, quali sono i principi e che tipo di crescita stimola nei bambini. È possibile organizzare un modulo specifico di apprendimento esperienziale con una formula residenziale.
Dalla gerarchia al cerchio – il gruppo
Nel Modulo gli insegnanti saranno accompagnati in un percorso di apprendimento esperienziale per comprendere le dinamiche di gruppo e i molteplici ruoli della leadership in classe e sperimentare strumenti e strategie per accogliere la biodiversità interiore nei gruppi e accompagnare la gestione dei conflitti, promuovendo un’attitudine biofilica.
Il ‘Senso’ della Scuola
Il modulo prevede una panoramica dei principi a fondamento della didattica all’aperto e una sperimentazione pratica del metodo fondamentale alla base dell’imparare all’aperto. La modalità percettivo-motorio-estetica permette apprendimenti carichi di significato che riempiono di valore le abilità e le competenze acquisite.
Materiali poveri per una scuola ricca!
Il modulo formativo prevede di progettare insieme alle insegnanti lezioni all’aperto che, tenendo conto delle Indicazioni Nazionali, usino ‘il fuori’ come aula e i materiali naturali come strumentazioni necessarie alla didattica all’aperto. Il percorso prevede anche un laboratorio di costruzione/realizzazione di efficienti strumenti didattici da usare con molteplici funzioni nelle lezioni all’aperto.
Tutto è connesso
Non sempre si conosce il mondo naturale che ci circonda. Chi fa scuola all’aperto non dovrebbe sentirsi in dovere di conoscere i nomi di tutte le piante e degli animali che si trovano vicino alla scuola Vivere insieme ai bambini l’incontro con la natura significa piuttosto educare a fare attenzione alle relazioni. Il percorso favorirà la conoscenza degli elementi della natura e delle interconnessioni, partendo da attività di esplorazione e osservazione senza dimenticare l’importanza della riflessione, del confronto e della ricerca. Nell’idea che fare le giuste domande sia più importante che conoscere le risposte e nella consapevolezza che seguendo il filo della natura si possono incontrare una dopo l’altra tutte le discipline.
Una scuola felice: Educazione alla Sostenibilità attraverso l’Ecoalfabetizzazione
Il modulo è dedicato ai docenti che vogliano mettersi in gioco per sperimentare l’educazione all’aperto con continuità a partire dallo spazio naturale più prossimo: il cortile. Si indagheranno gli elementi per costruire un progetto didattico interdisciplinare di Educazione alla Sostenibilità attraverso il metodo dell’ecoalfabetizzazione. Il modulo nasce per promuovere una rivoluzione gentile del nostro sistema pedagogico a partire da un cambio di postura della comunità educante anche attraverso l’educazione emozionale e creare una scuola in cui si apprenda con gioia, che si prenda cura dell’ambiente, aperta al territorio e che non lascia indietro nessuno. Saranno affrontati i seguenti temi: Postura dell’educatore nell’educazione all’aperto; Benessere a scuola: gli strumenti per “6 cammini per apprendere con gioia”.